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Recensione: “Aria pulita al risveglio” di Simone Principe | L’Altrove

Purificante, Paterno ed Eucaristico Vento.

San Francesco d’Assisi, Cantico delle Creature, lode in dialetto volgare umbro dettato in punto di morte dal frate francescano e trascritto intorno al 1224 e/o 1226. Inno, madrigale, lauda e composizione poetica allo stesso tempo, in cui, non è assolutamente concesso e permesso al peccatore di nominare invano il nome del Padre denominato Dio, ma anzi, si deve conquistare l’eterna redenzione spirituale unicamente con l’onesta contemplazione verso Dio attraverso la sottomessa lode degli agenti naturali, come per esempio il zefireo vento purificante, schiarente, medicante, battezzante le più laceranti e vituperanti lacrime esistenziali, con carezze affettive e paradisiaco-celestiali. Vento, quello francescano, come anelito sempre presente nella moderna poesia italiana sotto forma di sussurro/anelito, anzi come una carezza emanante sulfuree parole dipingenti infinite emozioni e partorienti divini pellegrinaggi spirituali, come dimostratoci dalla raccolta Aria pulita al risveglio del giovane poeta Simone Principe.

Carezza poetica, la sua, come paterna carezza coccolante, accecate emozioni interiori, asciuganti vacue vanità visive, battezzante infettate sodomie e abbracciante tombali carezze. Moderno vento francescano quello dell’isernino, come angelica ombra che ci prende per mano portandoci in balsamici mondi riflettenti chimeriche ombre, ovvero energie che ci sfiorano la bocca con palpitanti emozioni, ci abbracciano le terrene carni con nostalgiche riminiscenze e ci battezzano con compassionevoli lacrime fraterne. Vento più precisamente, quello dell’isernino, come una carezza deponente le terrene carni dentro un taciturno sonno melodico, ovvero la Morte come tribolante, lacrimante, doloroso e gitano pellegrinaggio dell’Io, per conquistare la Resurrezione nel celestiale Paradiso. Ultraterreno Paradiso, il suo, come metafisico Getsemani umilmente battezzato nelle semplici membra dell’onnipotente Padre denominato Dio, come in “Morfeo”. Francescana rinascita, quella dipinta da Simone Principe, come interiore Resurrezione emarginante tristi carni affoganti purpurei sguardi emotivi in oscuri Oceani di Lacrime, come mostrato in “Vago” e “Cala la notte”. Oceaniche lacrime, quelle dell’isernino, mostratesi a miseri, avidi e lussuriosi sguardi umani, come visioni popolate da intime ferite affettive mutanti intime socialità fraterne in tumorali e mortali sassi interiori. Intime ferite, quelle dell’Isernino, conducenti in rinsecchiti latifondi e fluviali strade eticamente disperate, ovvero Valli di Lacrime dalle depressurizzate atmosfere cineree e dalle emozioni ancestralmente scheggiate, in cui, oscure ombre cercano affetti distanti dai loro cuori, poiché popolati da taglienti speroni laceranti e mutanti affettive emozioni in cimiteriali voli corvini, come mostratoci nella poesia “Corvus”. Eterni e cimiteriali voli corvini, quelli dell’Isernino, simboleggianti inoltre la francescana tematica dell’eterna Morte carnale, come Ascesa spirituale fino al Paradiso, in cui, il balsamico anelito paterno medica l’anima dalle indifferenze, dalle emarginazioni, dall’indigenze e dalle vanità, per mutare le terrene membra in inutili, vacue, stolte, inemotive e purulente ricchezze materiali come nelle poesie Vanità di vanità del poeta e violinista Angelo Branduardi e Le ceneri del poeta Giovanni Ricciotti. Purificante ed eterno vento inoltre, quello francescano-principiano, come celestiale vento eucaristico rappresentante Dio come Padre e Amicale affetto allo stesso tempo, ovvero un Amico diffondente l’Amore nei nostri cuori come palpabile balsamo terreno e quotidiano cibo psichico, per arcobaleniche emozioni e luminose gioie vissute con i nostri carnali amici. Vento amicale Dio come Dolcezza, Sete di Giustizia e Strada di Verità, in cui, applicare fedelmente i suoi Insegnamenti perché uniche Strade capaci di tagliare oscure, nocive brume interiori buttandoci in mefistofeliche Valli di Lacrime, per farci rinascere come uniche e irriproducibili Persone. Eucaristico vento Amicale infine, quello dell’Assisiate e dell’isernino, come compassionevole balsamo curante amicali tristezze, gelosie, senilità e rabbie, ma in particolar modo come strada verso luminosi Getsemani terreni popolati dai divini Figli liberi dalle loro interiori catene, come mostratoci comparativamente dalle poesie Tu sei il mio amico carissimo-Un nuovo amico del cantautore Riccardo Cocciante e Termini, stazione del poeta Marco Bagnerini.

Alcune poesie da Aria pulita al risveglio (Edizioni Eva, 2020):

Corvus

Corvo
creatura misteriosa, nobile, saggia,
voli nel cielo arcano
si fa cupo il tuo passare
per chi vede solo il male,
sei il destino, crescita personale,
metamorfosi dell’anima,
intermediario tra vita e morte,
l’eterna verità
dell’amore senza fine.


Sentieri

Vado
ove il cuore non è mai arrivato,
ove la mente finisce
e iniziano i sogni,
deserti
che sembrano mari,
mari sembrano cielo,
io che dei sogni
ne ho fatto sentieri.


Occhi d’abbaglio

Occhi lucenti al mio sguardo,
il sole con il suo abbaglio
ti ha reso dea alla vista mia,
occhi d’amore, occhi di poesia.

A cura di Stefano Bardi.

L’AUTORE

Simone Principe

Simone Principe, poeta, è nato ad Isernia nel 1998 dove tutt’ora vive, con la sua famiglia. Aria pulita al risveglio, Edizioni Eva, Venafro, 2020 è la sua opera poetica d’esordio.

La foto del poeta è pubblicata con il suo permesso.

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