Poeti contemporanei viventi

Poesie tradotte di Kushal Poddar | L’Altrove

Traduzione italiana dall’inglese a cura di Angela d’Ambra

Thin Blue

Thin blue. Held before
holds nothing back.
Play knife with one
twisted off the edge.
Stab light with it.
See it dipping its
glassiness away.
The other time
I witnessed a fly
within, swimming
down the unmoving stream,
it’s a million
versions of this side
forming a hive
universe where
dead larvae rock
sleep back to life.

Azzurro fino

Azzurro fino. Trattenuto prima
che qualcosa trattenga.
Gioca a coltello con uno
dal taglio deformato.
Trafiggici la luce.
Vedilo immergere quella
vitreità fino in fondo.
L’altra volta, con i miei
occhi, vidi una mosca
là dentro, nuotava
giù nel flusso immobile,
è un milione
di versioni di questo lato
formanti un universo
arnia in cui fossili di larve
nella roccia ritornano
al sonno della vita.


Shifting To A Glass House

Will you rear my pet stones,
especially the one
blackened with emotions
and the one round and red
from heavy petting
during loneliness?

Shifting to a glass house,
the norms say, no pet rock.
No pebbles of cold night.
No standing indoor
wearing nothing, awash
in jets of sun stream
while my neighbors are awake.

Will you take care of my
nakedness? It has
no place to go. No
shame to hide from.

Quando ti trasferisci in una casa di vetro

Curerai le mie pietre domestiche,
specie quella
brunita da emozioni
e quella tonda e rossa
per coccole intense
nella solitudine?

Quando traslochi in una casa di vetro,
le norme dicono: niente rocce domestiche.
Niente ciottoli di notte gelata.
Niente starsene in casa
senza nulla indosso, inondato
da spruzzi di flusso solare
mentre i vicini sono svegli.

Ti prenderai cura della mia
nudità? Non ha nessun
posto dove andare. Nessuna
infamia da cui nascondersi.


The Level of Music

Listening to the vacant
toilet floor and leaky tap
I won’t fix and won’t stop
complaining about I ask-
What happened to Avijit?
The coroner says, ‘A tap
on his skull’-you whisper,
and we continue to stare
at the music only
a faucet and emptiness
can play. The noise becomes
the starlight between two pines,
an urgent bird on my pane.

Il livello della musica

Ascoltando del bagno il vuoto
pavimento e il gocciante rubinetto
che non sistemo e di cui non smetto
di lagnarmi, chiedo –
Che è successo ad Avijit?
Il medico legale dice ‘Un colpetto
sul cranio’ – sussurri,
e seguitiamo a fissare
la musica che solo
un rubinetto e una vuotezza
sanno suonare. Il rumore si fa
luce di stelle tra due pini,
uccello pressante sul mio vetro.


Going To Work

The pigeons glide down
right from the birdroof
to this heart of mine,

moving, moving in
the speed of the bus,
towards the blur and
the sudden oneness
gained, lost and regained.

My hand, bigger than sun,
darkens my eyes’ corners.
Now a shaft penetrates.
Now nothing.

Andando al lavoro

I piccioni planano in picchiata
su questo mio cuore
dritti dalla casa per uccelli

spostandosi, succedendosi
alla velocità del bus,
verso l’indistinzione e
la subitanea unità
vinta, persa e rivinta

La mia mano, più grande del sole,
m’oscura l’estremità degli occhi.
A volte un raggio s’insinua.
A volte nulla.


Strangers In A Tea-party

And Andrew joined in
our circle of Moody Cup.
The cockatoo stand
inherited from my aunt
swayed beneath the emptiness.
And Andrew drew out
a pack of cards. The heart was
missing, so we all
won a piece of Nothing cake.
Outside the dusk lit
those knotting hills. A beggar
stood on the low cloud.
Parents told us not to talk
to the strangers.

Forestieri a un tea-party

E Andrew si unì al nostro
circolo Moody Cup.
Il chiosco di cacatua
ereditato da mia zia
fluttuava sotto il vuoto.
E Andrew tirò fuori
un mazzo di carte. I cuori
mancavano, così tutti noi
vincemmo una fetta di torta del Nulla.
Fuori, il crepuscolo accendeva
quel groviglio di colli. Un barbone
se ne stava sulla nube bassa.
I genitori ci dicevano di non parlare
a forestieri.

L’AUTORE

Nato a Kolkata nel 1977, il poeta Kushal Poddar è stato pubblicato in vari paesi, su prestigiose antologie fra cui Men in the Company of Women, Penn International MK, Van Gogh’s Ear. Presentato fra i poeti del mese di dicembre da Tupelo Press, Vine Leaves Literary Journal’s Best del 2014, è comparso in vari programmi radiofonici in Canada e negli USA. Ha collaborato con fotografi per una mostra a Venezia e con artisti per varie pubblicazioni audio.
Citiamo quanto ha dichiarato ha dichiarato in un’intervista:

Questa mattina, uno straniero seduto accanto a me su un autobus ha indicato il cielo dicendo «Non sembra, l’azzurro, come un bimbo nella culla?» Ecco il ruolo della poesia nella nostra società. La poesia è il mezzo per fissare l’infinito, che giace al di là, dentro le tele della nostra esperienza personale. Per dar limite a ciò che non ha limite, di modo che la nostra sete e i nostri desideri per ciò che non ha limite rimangano inappagati. E per questa ragione io scrivo.

Al presente, Kushal vive a Kolkata e scrive poesia, narrativa e copioni per cortometraggi, quando non esercita la sua professione di avvocato.

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