Estratti ed Inediti

Anteprima editoriale: “La formula dell’orizzonte” di Roberta Castoldi | L’Altrove

Siamo così di fronte a una poesia attraversata da guizzi luminosi e drammatici, in cui si spalancano abissi improvvisi e innominabili, e la liquidità è anche quella, densa, vischiosa, del sangue che cola dalle ferite. Come in un guanto l’esterno si rovescia di continuo in un interno e viceversa. Espressionismo, sperimentalismo e surrealismo: tutte queste ascendenze storiche trovano riscontro in questi testi, dove la parola non vuole esprimere il mondo né la psiche ma li reinventa entrambi mescolandoli e intrecciando indissolubilmente, e sonda i fondali dell’inconscio per riemergerne con un serto di alghe magari un po’ viscide, ma che di quei fondali conservano la suggestione – per poi lasciarle morire sulla riva. […] Roberta Castoldi raspa i suoi versi, scabri, a volte urtanti, in un fondo di dolore, uno “stagno” sepolto in fondo al cuore, al corpo, che riemerge alla luce di ogni mattino. Ma non tradisce mai la ricerca salvifica dell’orizzonte, quel suo volersi sentire isola, che trasforma la solitudine in solitudine, solitudine cioè lambita dall’acqua, cioè in comunicazione con l’infinito, presenza innamorata.

Dalla prefazione di Donatella Bisutti.

Quando l’amore mi sproporziona

senza tecnica
né pratica

in tutto il corpo
o nella mente che traspare sola
vetri e verande

e mi consiglia come strada un fiume.


Io vorrei essere l’isola
e tu l’ospite
al quale apparire tra l’aria e l’acqua
e offrirti un’apertura per arrivare a bracciate

con precisione e gratuità

e quando apri gli occhi su un particolare
mi ami quanto mi chiami per nome.


Grazie a cosa mi raccolga
dopo di te

alla descrizione che mia figlia fa dei suoi pantaloni
al cameriere che prende la mia ordinazione
all’ipotesi di te
che spegni la luce per andare a letto.


Essere nel mare come nel ricordo
il mare come aderisce al fondo: imparare
a non tralasciare sasso.

Aspetta ogni mio pensiero
e confonde ogni mio umore
con il suo.

Guidami ad aderire
alla tua riflessione.


Ho ucciso l’amore
con una lama che squarcia i sentieri

rossi

che sibila un cerchio in aria
a fermare il potere d’ombra
delle mie ciglia.

Ho ripetuto la paura del tuono
che viene al mondo al buio.

L’AUTRICE

Roberta-Castoldi

Roberta Castoldi (1971) è poetessa e musicista. Si occupa di progetti in ambito culturale e scolastico. La scomparsa è il suo primo libro di versi, pubblicato nel 1999 con una prefazione di Franco Loi. Nel 2007 è uscito Il bianco e la conversazione (Marietti). Sue poesie sono apparse nelle antologie I poeti di vent’anni a cura di Mario Santagostini e Maurizio Cucchi (La Stampa, 2000), Melodie della terra. Novecento e natura, a cura di Plinio Perilli (Crocetti, 1998) e nelle riviste Poesia, Intersezioni (Il Mulino) e PantaEditoria a cura di Elisabetta Sgarbi e Laura Lepri. Ha curato per Einaudi Il libro di Morgan (2015) e tradotto saggi di filosofi francesi contemporanei come Baldine Saint-Girons e Jean-Jacques Wunenburger. Collabora con la rivista online Alberoni Magazine e con il mensile LEI Style, per cui cura la rubrica Corpo di Bacco: l’arte dell’incantamento. Come violoncellista ha lavorato con molti artisti italiani e stranieri tra cui Afterhours, Bluvertigo, David Byrne, John Parish, Cesare Basile, Soledonna, Cristina Donà.
www.robertacastoldi.it

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