Estratti ed Inediti

Inediti di Marco Esposito | L’Altrove

Quelle smagliature sui fianchi
femminei sono archi di luna
appiglio di mani dove l’unghia
solca ancora la comoda casa.
Ho illuso i miei muscoli
 —
scucendo la pelle alle braccia
il corpo si annota ogni cosa:
nel repentino crescere, la dolce rovina.
Si geme nel distacco —
il mare schiumava bene nel mese vicino
dove man mano il tempo correva
e avevo il ricordo di una poltrona:
la musica sedimentava dove scolorava,
il resto era pasto di campagna.
Non dormivo nel terrore di perdere
ogni animale di casa e mi tagliai la mano
che ne trascinava uno
senza saperne sofferenza.
La villeggiatura su questo corpo
è la memoria più intensa.


Un rosario di uva passa rigiri tra le dita
accarezzano le ringhiere i pettirossi freddi
andati da un Natale all’altro
sulla corda degli anni.
Tuo padre li prendeva in una gabbietta
per mostrarti solo il miracolo dei colori
poi li lasciava allo stesso civico di cielo.
La prugna gorgogliava nel tegame
i treni erano fermi a volte — c’era la neve
eppure i miei ginocchi ancora ingombrano la via.
Scorte di quegli anni ora mangi avidamente.


Il vivaio stellare mi approssima a te
nulla in fondo è cambiato — da questo
fazzolo di terra ogni bestia ha scritto
un passo rimorso di unghie e zolfo
e l’avvicendarsi di buio intergranulare.
Cosa si distingue da qui in tutto
questo insieme di gioie e rossore
la distruzione e l’ego dei pochissimi
che presero la vista in pegno e noi
non si è potuto sognare ad alta voce.

L’AUTORE

Marco Esposito (Bari, 1977) opera nello spettacolo svolgendo il lavoro di tecnico del suono e attività di musicista e autore. Nel corso degli anni ha annoverato qualche partecipazione a pubblicazioni discografiche. Ha sempre scritto liriche, soprattutto correlate al suo percorso musicale.
Nell’ottobre del 2020 pubblica la sua prima silloge, Prima di spegnersi, per Eretica Edizioni. Alcuni suoi componimenti sono stati pubblicati sulle vetrine culturali di Poesia Ultracontemporanea, Avamposto, Atelier Poesia, Repubblica – Bottega della Poesia, Centro Cultural Tina Modotti.

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