Estratti ed Inediti

Inediti di Edoardo Nicola Ghio | L’Altrove

Auto–aiutarsi

mi sono
auto-distrutto
auto-descritto
auto-inflitto
auto-discriminato
auto-assecondato
auto-rivoltato
auto-rivoluzionato
auto-reazionato
auto-azzerato
auto-definito
auto-indefinito
auto-ridefinito
auto-propulsionato
auto-ricordato
auto-appesantito
auto-destrutturalizzato
auto-colpito
auto-scontrato
auto-ascoltato
auto-automatizzato
auto-sopravvalutato
auto-sottovalutato
auto-valutato medio
e adesso se mi siedo
sono in auto
e comprendo
di aver dimenticato
sbagliavo la parola
chiedo scusa
principalmente
a me stesso
questa volta
all’ingresso
invece di processi automatici
ragiono a testa china
mi consapevolizzo
semplicemente
invece di auto-qualsiasi cosa
aggiungo una “i”
e mi aiuto


Quarantena Mansardata

Due mobili gemelli nero pastello
altrettante porte siamesi nel legno
un televisore piatto

monotono
un divano ad “L” sbagliato nel verso
Poi un tavolino basso
due macchinari allenanti ed alienanti
per fisici stressati
una stufa ricaricabile in trucioli pressati
scatole cartonate
ed una libreria convergente
nelle dimensioni
Ancora
un porta abiti da esterno
circa 2160 piastrelle bicolore
sostegno di piedi travagliati e di sudore
un terrazzo con panche ricavate
tende fatte a mano incapaci davanti al sole
ed un posacenere
che di cenere
ne assapora solamente l’espressione
Infine
una vista normale
mediocre
di tetti abbandonati
intarsiati
strutturati per non colpire
ma essere colpiti
dal cambio della stagione


Grandinata a Torino 07/06/20

Le signore in abiti succinti
ritirano i panni dai loro scompartimenti
giovani innamorati fotografano il cielo
carico di rumori e mal di pancia
resto in pensiero per la mia Polo
confinata adiacente alla Lidl
Riderci sopra e farsi un mojito?


Guardarsi rispettivamente

Io ti guardavo
e tu facevi lo stesso
ma eri strabica
maledizione
Io ti guardavo
e tu facevi lo stesso
ma eri cieca
maledizione
Io ti guardavo
e tu facevi lo stesso
ma eri di Praga
maledizione
Io ti guardavo
e tu facevi lo stesso
ma era lo stesso
senza intenzione
Tu mi guardavi
ed io ridevo
perché pensavo
che sbagliare direzione
fosse essenziale
per la rivoluzione


Senza Titolo

Fra le tue scatole
cercavo l’amore
nascosto succinto
in un abito a more
tra bianche dimore
in cui abito ad ore
perché pensare a colori
mi causa rossore
Non provo vergogna
a dirti che piango
davanti ad una foglia
che ha voglia di farlo
staccarsi dal cielo
e cadere dall’alto
perché come persone
hanno bisogno di spazio
Ho trovato l’amore
ma forse è obsoleto
sopra un piedistallo
in stato di veto
ti vedo
dipinta in acrilico
e naso di vetro
mi siedo
siamo derisi
recisi in un credo
incisi di ego
c’è crisi ti prego
Non ne siamo capaci
a mani sudate
ed occhi violacei
restiamo divisi
con occhi d’assalto
per guardarci
ancora una volta
di visi soltanto

L’AUTORE

Edoardo Nicola Ghio è nato a Novi Ligure nel 1994. È laureato magistrale in Economia della Cultura e del Territorio all’Università degli Studi di Torino ed inoccupato, non solo nel tempo libero.
Autore di “Poesie da Ballatoio”, raccolta poetica impacciata e sfacciata, edita da Bertoni Editore, disponibile, da luglio 2019, in tantissime librerie di diverse città italiane ed all’interno dei più famosi supermercati virtuali.
Pensieroso osservatore del mondo non retribuito, acerrimo nemico di lavatrici e brutti piedi. Depresso nei festivi e svogliato nei restanti.
Affascinato dalla loquacità, poco e male sviluppata, da cui fuoriescono simpatiche subordinate.

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