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Recensione: “Opera Omnia” di Andrea Cattania | L’Altrove

Per i tipi della Casa Editrice Miano di Milano (collana Il pendolo d’oro) è stata pubblicata, nel mese di settembre, la raccolta di poesie Opera Omnia di Andrea Cattania, con prefazione di Rossella Cerniglia.

Si tratta di una selezione antologica dei testi di un poeta di cui mi sono occupato a lungo e che ho avuto l’occasione di presentare e conoscere in un incontro tenutosi alla Casa Museo Spazio Tadini di Milano nel novembre 2019: è stato un evento letterario nel quale sono state prese in esame poetiche e tematiche dell’autore con la formula dell’intervista da parte del critico, e n’è uscito un dialogo che ha messo in luce sia le sue virtù artistiche, ma anche e soprattutto, gli aspetti umani di una persona che nella sua vita e nel suo pensiero ha saputo conciliare con equilibrio razionalità e sentimento, concezioni filosofico-matematiche e visioni umanistico-esistenziali, sempre alla ricerca di una verità nel grande mistero dell’universo e dell’uomo. Per quest’ultimo aspetto molto ha contribuito l’aver dovuto affrontare l’esperienza del dolore per la perdita dell’amatissima donna della sua vita: Lila. A lei sono dedicati numerosissimi versi, raccolti in alcune sillogi.
Il doveroso omaggio all’uomo Cattania ci introduce a ricapitolare i motivi principali dell’Opera Omnia che, seppur non integrale come testi, riflette con sufficiente completezza la poetica dell’autore. In primo luogo le sue liriche posseggono un alto equilibrio tra il ‘cosa dire’ e il ‘come dirlo’, ovvero sono fusione di forma e contenuto. Indi occorre annotare che i suoi testi sanno comunicare qualcosa di significativo all’uomo contemporaneo, con l’intento di orientarlo verso una ricerca antropologica e spirituale di cui ha assoluta necessità. Filologicamente la sua metrica è scorrevole e musicale, con uso moderato di tecniche analogiche, con l’inserzione di termini specialistici del linguaggio matematico-tecnico (triplice bellezza del triangolo, abbraccio elettromagnetico, la massa diventa energia). Se ne distacca il canto d’amore per Lila: qui i versi sono impalpabili e rarefatti, dalle tonalità contrastanti in quanto dedicati sia in vita che in morte della donna amata; le parole sono leggere e lievi, ma sottendono un profondo sentimento.

Contenuti ontologici, metafisici ed esistenziali si alternano nel discorso poetico dell’autore: siamo in presenza di un’intensa tensione verso l’assoluto, l’infinito, dove echeggiano concetti pascaliani e atmosfere leopardiane, fino al punto in cui nasce la coscienza della limitatezza della ragione nella ricerca del chi siamo. Ciò lo porta allora a sconfinare dalla poesia futuribile e tecnologica che naviga nell’alveo della scienza ad una poesia per contrasto visionaria e surreale. I segreti dell’universo e l’infinità dei mondi lo attraggono sempre di più, l’irrazionale lo tenta continuamente, anche nel rapporto con la Natura, dove vi sono influenze delle filosofie e religioni orientali per un dialogo tra l’anima individuale e l’anima universale. La ‘luce’ è nel nostro essere, come insoddisfatta sete di sapere e come, allo stesso tempo, profondo desiderio di trascendenza. Il suo cammino nel campo del pensiero è un tentativo di conciliazione tra scienza e umanesimo.

Molto articolata e complessa è anche la liricità della Natura. Si va da incanti paesaggistici a dialoghi tra creature viventi dei regni naturali con l’uomo; dalle decodificazioni del linguaggio segreto del cosmo riferito a tutti gli abitatori del Pianeta a contemplazioni estetiche dedicate alle sfumature suggestive delle policromie, per giungere ad una ‘coscienza ecologica’ tesa al rispetto e alla salvezza della Terra. Posto di primaria importanza nella poetica di Cattania spetta inoltre all’autobiografismo memoriale e sentimentale, centrato sui ricordi d’infanzia ma soprattutto sulla donna amata e persa per sempre, la moglie Lila, che diviene la ‘musa’ ispiratrice di gran parte della sua poesia. È un canto accorato che attraversa l’esperienza del dolore, della solitudine, del rimpianto, dell’illusione, del sogno conferendo quelle valenze oniriche e simboliche a molti testi del poeta che lo distaccano ulteriormente dal razionalismo di altre composizioni. In conclusione quello di Cattania è un cammino spirituale ed artistico che va al fondo delle questioni esiziali della condizione umana.

A cura di Enzo Concardi.

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