Eighteen Days Without You

“December 16th” – Anne Sexton | L’Altrove

December 16th

Once upon a time
you grew up in a bedroom the size of a dime
and shared it with your sister. That was West End
Avenue in Manhattan. Longing for country you were penned
into city, peering across the Hudson at Palisades Park.
The boy in you played stickball until it was dark.

Once upon a time
I was the only child forbidden to climb
over the garden wall. I didn’t dare to speak
up over the Victorian houseful of rare antiques.
My dolls were all proper, waiting in neat rows.
My room was high ceilinged, lonely and full of echoes.

Once upon a time
you said, “Now that the cabin is ours, I’m
going to run the power in.” And we had a power party.
I made gingham curtains. We nailed up your Doctoral degree.
We turned the stove on twice. Oh my love, oh my louse,
we make our own electricity while we play house.

16 dicembre

C’eri una volta tu
il bambino che crebbe in una stanza grande quanto una lira
da dividere con sua sorella. Accadeva in West End Avenue
a Manhattan. Murato in città sognava la campagna,
scrutando Palisades Park sull’altra riva dell’Hudson.
Il ragazzo che giocava a stickball fino all’imbrunire.

C’ero una volta io
l’unica bambina cui fu vietato oltrepassare
il giardino. Non osava alzare la voce
più delle rare antichità vittoriane della collezione di famiglia.
Le bambole linde in attesa, allineate a modino.
La stanza col soffitto alto, desolata e piena d’echi.

C’eri una volta tu
che dicesti: “Ora che la capanna è nostra, ci farò
attaccare la luce”. E festeggiammo l’arrivo della luce.
Misi tendine di percalle. Appendemmo la tua laurea in Medicina.
Accendemmo i fornelli ben due volte. Oh amore mio, vigliacco,
generiamo elettricità mentre giochiamo a famiglia.

Da Poesie d’amore, Le Lettere.
Traduzione a cura di Rosaria Lo Russo.

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