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Recensione: “Il poeta contadino” di Leonardo Manetti | L’Altrove

Il poeta contadino di Leonardo Manetti (Nulla die Edizioni, 2021) è un’opera poetica impressionista, delinea il tenero equilibrio delle pennellate di un paesaggio interiore, nel quadro delle stagioni vitali, segna il valore dell’ospitalità congedando una familiarità di sentimenti e un lirismo puro, autentico.
I versi fendono il terreno della vita, proiettano la radice delle passioni, colgono la distesa interiore del tempo, conservano l’integra natura della sincerità riempiendo di bellezza e di spontaneità il calice dello spirito e del suo territorio. Il poeta ricerca il dettaglio evocativo della sua terra, descrive la schiettezza delle emozioni coltivando gli aromi tenaci delle parole e i sapori immutabili delle sensazioni.

Leonardo Manetti pone il suo sguardo sulla vivacità e sul calore di ogni gesto quotidiano, osservando la continua partecipazione comunicativa dell’uomo con la forza generatrice, delineando una vera e propria geografia del cuore, distribuendo ogni risorsa nostalgica nella strada dell’armonia, nell’intima unione degli scenari magici dell’esistenza contadina. La tradizione del poeta contadino rivive nella testimonianza dell’autobiografia, distilla la fedeltà dell’amore, rende omaggio alla confidenza dell’ambiente in cui è nata, coniuga il connubio fra la forza espressiva della vocazione, la creatività e il lavoro dell’uomo. La vitalità dei testi incarna l’energia dell’immaginazione, rivela l’origine della necessità umana alla comprensione, relaziona il codice della riflessione alla delicatezza dei pensieri. Leonardo Manetti ascolta il carattere conviviale dei desideri, la semplicità dei sogni e la ricchezza della speranza, osserva i filari del silenzio, respira il vento, guarda con attenzione e dedizione al mondo intorno a lui oltre ogni orizzonte d’infinito.

La poesia è un inno alla spontaneità, una voce modulata sull’ispirazione suggestiva della realtà, esalta il temperamento esclusivo della sfera affettiva, sorprendendo l’istinto estetico di ogni miracolo umano. Il poeta coglie con coraggio la facoltà celebrativa dei luoghi, idealizza la percezione dei quieti colori della natura, esorta l’umanità a interrogarsi sul senso provvisorio dell’esistenza, ad abbracciare l’essenza dei valori espansivi e genuini degli uomini, diffondendo il germoglio delle parole e le promesse ampie e ininterrotte, in direzione di un vento propizio di libertà. Coltiva gli elementi nutritivi del sogno, invita a sostenere una memoria integra, istintiva, a valutare la circostanza favorevole della serenità e della innocenza esistenziale. Il poeta contadino è un viaggio nelle radici, compiuto per fendere i crinali della Toscana, nell’entroterra dell’anima, nella vicinanza congiunta al dono dell’emotività attraverso i dialoghi con i ricordi, amplifica il panorama lirico della sensibilità, riflettendo negli occhi degli altri il limpido conforto a un’elegia che suggerisce l’ebbrezza di felicità, adagiata sul fondo di una lunga giornata riflessa nell’arcobaleno.

Alcuni testi selezionati da Il poeta è un contadino

Fermarsi

Sento il mio respiro,
leggero è il mio corpo,
imparo a decifrarlo,
a distinguerne i suoni incantanti.

Un fiore mi saluta,
dondola nel vento,
lieve il suo fruscio
accarezza la mia pelle.

Un albero mi guarda
sembra dirmi qualcosa,
protegge il mio sorriso
mentre racconta la sua storia.

Ogni cosa è così bella,
basta avere la pazienza
di fermarsi e osservare,
di fermarsi e ascoltare.


La poesia è

Poesia è l’odore dell’erba tagliata.
Poesia è la farfalla che si posa su un fiore.
Poesia è il sorriso di una persona cara.
Poesia è lo sguardo tra due innamorati.

Poesia è fare la maglia accanto a un camino acceso.
Poesia è sentire il risveglio della natura.
Poesia è vedere lo scorrere delle stagioni.
Poesia è cogliere la bellezza di ogni istante.

Poesia è leggere le tue parole.
Poesia è osservare le montagne con i tuoi occhi.
Poesia è pensarti qui mentre sei lontana.
Poesia è ascoltare il battito del mio cuore per te.


Semino parole

Domande prive di risposte,
frasi piene di interrogativi,
affermazioni senza punti esclamativi,
solo con puntini di sospensione.

Coltivo campi di parole
seminando lettere d’amore,
forse di cento semi
almeno uno diventerà pianta!


Debolezze

Non sfogo quanto mi deprime,
modesto nelle mie possibilità,
schivo nel parlare,
punisco le mie fragilità.
Pieno di forza e potenza,
misero di perdoni e accettazioni,
cerco me stesso
amandomi nelle deficienze.


Ti cerco

Cerco mongolfiere
per volare
e averti vicino
tra le stelle.

La luce espande
la tua vita,
e io ti guardo
nell’infinito.


Dissesti

L’acqua che scorre
ha la memoria nelle sue gocce,
è come se fosse un ponte
tra l’uomo e la natura,
e il fiume avanza inesorabile
in un letto senza casa.


Ti sogno, Primavera

Tu sei una spiga di grano
che sorge all’alba.
Tu sei un fiore di ciliegio
che cade al tramonto.
Sogno il tuo frutto maturo
tutto il giorno,
vedo acerba la tua frutta.
nel buio della notte.

A cura di Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti” https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/

L’AUTORE

Leonardo Manetti

Leonardo Manetti è nato a Firenze nel 1981, è laureato in viticoltura ed enologia, nel 2009 avvia la sua azienda agricola, “Azienda Agricola Manetti Leonardo”. Ha partecipato a diversi concorsi e rassegne di poesia, ottenendo numerosi riconoscimenti. Nel 2013 ha ideato il Blog Chianti Poesia ed è uscito il suo primo libro di poesie sChianti (Ed. Tempo al Libro). Nel 2014 ha pubblicato la silloge di poesie Gli occhi interiori (Marco del Bucchia Editore) e nel 2017 il libro Poesie in cucina con le ricette di mamma Cristina (Edizioni Helicon).

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