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I hear America singing | L’Altrove

Il 4 luglio 1776 il Congresso degli Stati Uniti approvava la Dichiarazione di Indipendenza.

Il 4 luglio 1855, dopo cento anni di distanza da quella data, Walt Whitman pubblicava Leaves of grass, Foglie di erba, uno dei capolavori della poesia statunitense.


Non a caso Whitman scelse proprio quella data significativa per pubblicare la sua opera, che aggiornò incessantemente, modificando e aggiungendo versi. Whitman fu il cantore della vera America, della classe operaia, del quotidiano vivere. Nessuno riuscì a farlo più di lui, tanto che Ezra Pound affermò: “He is America. His crudity is an exceeding great stench, but it is America. He is the hollow place in the rock that echoes with his time. He does ‘chant the crucial stage’ and he is the ‘voice triumphant.’ He is disgusting. He is an exceedingly nauseating pill, but he accomplished his mission.”

Due date importanti e perché non celebrarle? Vogliamo farvi leggere, quindi, una poesia proprio da Foglie di erba dal titolo I hear America singing, in cui il poeta celebra la forza di ogni categoria lavoratrice, unite in un unico suono, quello dell’identità americana.

I hear America singing, the varied carols I hear,
Those of mechanics, each one singing his as it should be blithe and strong,
The carpenter singing his as he measures his plank or beam,
The mason singing his as he makes ready for work, or leaves off work,
The boatman singing what belongs to him in his boat, the deckhand singing on the steamboat deck,
The shoemaker singing as he sits on his bench, the hatter singing as he stands,
The wood-cutter’s song, the ploughboy’s on his way in the morning, or at noon intermission or at sundown,
The delicious singing of the mother, or of the young wife at work, or of the girl sewing or washing,
Each singing what belongs to him or her and to none else,
The day what belongs to the day—at night the party of young fellows, robust, friendly,
Singing with open mouths their strong melodious songs.


Odo cantar l’America

Odo cantar l’America, odo i canti molteplici,
Quelli degli operai, ciascuno canta il suo come di dovere,
forte e giocondo,
il falegname canta, mentre misura l’asse o la trave,
Il muratore canta, mentre va al lavoro o ne torna,
Il battelliere canta ciò che gli conviene sul battello, il marinaio canta sul ponte del piroscafo,
Il calzolaio canta seduto al deschetto, il cappellaio in piedi,
Il canto del boscaiolo, quello dell’aratore che la mattina si avvia ai campi, o durante il riposo meridiano, o al tramonto,
Il delizioso cantare della madre, o della giovane sposa che lavora, o della ragazza che cuce o lava,
Ognuno canta ciò che si addice a lui, a lei, e a nessun altro,
Il giorno ciò che si addice al giorno – di notte la compagnia
di giovani robusti e cordiali,
Cantano a piena voce i loro forti canti melodiosi.

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