Le nostre interviste,  Poesia di Strada

Gli assalti poetici siciliani di Mathias PDS e Poeta Perduto

In questi giorni Mathias dei Poeti Della Sera è stato in Sicilia a compiere degli assalti poetici. La sua azione si è svolta nel piccolo centro di Castellammare Del Golfo, paese che si affaccia sul mar Tirreno. Qui, Mathias, accompagnato dall’amico Poeta Perduto, ha trascorso quattro giorni, tutti dedicati interamente al suo lavoro di poeta e street artist. Ai due poeti si è aggiunto poi anche l’artista Stefano Salvi, il quale ha realizzato un’opera muraria proprio nel paese siciliano.

Abbiamo chiacchierato un po’ con Mathias di questa nuova esperienza e capire meglio come è andata.

Grazie, Mathias, gentilissimo come sempre. Come ti sei trovato qui in Sicilia?

È stata un’esperienza molto positiva, ho avuto piacere di conoscere e collaborare con lo street artist Stefano Salvi e di lavorare in un paese straordinariamente affascinante

Era la prima volta che facevi delle azioni di poesia di strada in questa regione?

No, la seconda. Avevo completato una poesia di strada in estate, a Palermo, in via Calderai.

Quali opere hai realizzato?

Ho realizzato un totale di tre opere. La prima su saracinesca in paese, le altre due, sempre con il permesso del comune, le.ho trascritte sul muro, vicino l’ingresso principale dello stadio di Castellammare.

Quale ruolo pensi possa avere la poesia di strada in un territorio? Cosa pensi possa veicolare o lasciare al passante?

Credo fermamente che la poesia di strada possa essere utilizzata per raggiungere tendenzialmente tre fini: lanciare un messaggio ai passanti, riqualificare un ambiente trascurato e avvicinare le persone al mondo della poesia.

Quali sono state le reazioni del popolo siciliano?

Tendenzialmente positive. Soltanto un signore non ha gradito particolarmente la nostra presenza. I ragazzi, invece, sembravano molto  incuriositi.

Imbrattare/abbellire. Cosa diresti a chi pensa ancora che la poesia di strada sia un mero imbrattamento di un territorio?

Dico che la difficoltà di accettare il nuovo, il diverso, di concepire la bellezza nelle svariate forme espressive dell’arte sicuramente non aiuta. In certi casi un artista di strada può essere considerato alla stregua di un clandestino, non che la cosa mi dispiaccia, anzi sicuramente la colpa non è da attribuire all’artista quanto a tutti coloro che hanno deliberatamente scelto di barricarsi in un mondo pieno di paure, meditando il meno possibile e quindi autolimitando la propria capacità di astrarre. 

Progetti per il futuro? 

Tanti, tantissimi. Pubblicazioni, esposizioni, assalti poetici, festival e ulteriori poesie di strada sparse per le città italiane. È tempo che la poesia torni a correre.

Ecco qui alcune foto:

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