Estratti ed Inediti

Anteprima editoriale: “Tresor” di Giulia Martini | L’Altrove

Tresor è un’avventura filosofica e in quanto tale, platonicamente, prende le mosse da una storia d’amore. Questa prefazione non può che essere una mappa del tesoro incompleta, perché la quête potrà chiudersi solo con l’apporto di tutti i lettori possibili. Non si potrà dare che qualche riferimento, indicare i punti cardinali, per orientarsi in questo volume di quattro sezioni e cento testi.
Già dal titolo, Tresor rivela la sua natura: è un libro fatto con le parole degli altri – e al contempo, per sua stessa ammissione, proprio per questo è l’unico libro che Martini avrebbe potuto scrivere. Non solo si intitola come la prima enciclopedia in lingua volgare di Brunetto Latini: anche tutte le poesie di cui si compone sfruttano largamente la tecnica del cut-up, prelevando materiale linguistico (dalla singola parola a interi periodi) da testi preesistenti. Due sono i serbatoi privilegiati di questa operazione: da un lato, i testi delle origini della lingua volgare, italiana ma non solo; dall’altro, la Commedia di Dante, e in particolare il quindicesimo canto dell’Inferno (precisamente il canto di Brunetto Latini), triturato e disseminato lungo tutto il libro. Ma quelli medievali non sono gli unici ipotesti ad alimentare la fucina di Tresor: chi legge potrà riconoscere anche le tracce della grande poesia italiana fra Otto e Novecento, da Pascoli a Luzi, da d’Annunzio a Caproni. Spesso, le tessere contemporanee entrano in cortocircuito con quelle medievali, in un mosaico che tuttavia resta inesorabilmente coerente.

Dalla prefazione di Giulia Depoli.

Dopo la cena mi inviti a salire
per digerire insieme, ed è la casa
condivisa con altri tre studenti
dove nascondi tutti i tuoi tesori.

Mi dici – Vivo solo in questa stanza,
non ti inganni l’ampiezza dell’entrata.


Quando parlavi la lingua del sì,
dicevi rechiçe, non ricchezze,
non davi di volta, salutavi sempre.
Così farò io, nel modo più semplice.


Catacomba di Commodilla

Ti vesti in un baleno ed è un mistero
il modo di vestire, il rouge à levres
messo preciso sulle labbra al buio.

Così ti alzi ancora calda e rosa
e fai di te una ruota nelle fiamme,
sempre bruciante nelle fiamme note.

Non dicereillesecrita a bboce,
non dire quei segreti a voce alta.


Quando sarà letta la sentenza
ovvio che vi stupefarete
perché ci saremo chiamati in causa obtorto collo
e io sarò vestita semplicissima, con una maglia.

(Lo sanno tutti che siete posteri, non contemporanei, ma quanto precoce è la caduta della M e quando tarda la cancellazione delle P.)


Frammento di Re Enzo

Allegro cuore, batti pienamente
di tutta beninanza, lei verrà.
Da questo spiffero alla porta, magra
ci passa che è un piacere aprile e maggio.

Su con la gioia dunque, batti, batti,
preparati a fare fistinanza.

L’AUTRICE

Giulia Martini Giulia Martini è nata a Pistoia e vive a Firenze. A giugno 2018 ha pubblicato il libro di poesie Coppie minime (Interno Poesia). Ancora per Interno Poesia, ha curato l’antologia Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90, uscita in tre volumi fra il 2019 e il 2022. Nel 2023 ha conseguito un dottorato di ricerca con una tesi intitolata L’apocalisse dialogica. Forme e funzioni degli scambi di battute nella poesia italiana del Novecento.

Foto di Stefano Pradel.

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