Estratti ed Inediti

Estratto da “Di fiori e di frusta” di Paolo De Caro | L’Altrove

FERITA RIFATTA

Non lo so, non so cosa
Sta sotto la mia pelle, dentro
I muscoli fiacchi, tra tendini e ipotesi
Su chi altro poteva farcela invece
E vaga tra cellule, protesi o velo

Non so cosa stia nel mio sangue
Tiepide scie frizzanti, piccole cose
antropomorfe
Sono fatto così:più puro che buono.
Che nei miei fluidi sta il male, dici
Ti credo, e altre prima, e prima

Di ogni addio, alle ossa, l’incredulo
Incredibile prossimo. Un battere remoto
La fame di mio padre, il mistero del suo.
Terrore fondo, cielo e midollo.
Posso sistemare il dolore,

Distruggere.

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IL CENTRO DI QUALCOSA DI PIÙ GRANDE

Sono il centro
Fermo
Di qualcosa
Di più grande

Ecco un uomo
Il più coraggioso
Del mondo
Perché vivo

Nonostante
Avverso tanto
Me stesso. Ecco
Un nuovo dorso

Mi sento forte, desolata, spinta al male
Come terra.
Cattivo per te la tua persona che esiste
E desidera un nuovo giorno

Scommetto.


IL TUO FIORE

Coltivo il tuo fiore
Per quel che ricordo
Peonia o girasole

Mi donasti o io detti
A te, in amore. Lo nutro,
Secco quando andrai

Tumido al ritorno, in foglie
Erotiche, sognate, mai
Sfogliate. Lo osservo

In penombra, giorno e notte
Cosa importa. Riserva
Di brama, messo tenace.


APPETITO (GLI ULTIMI FIORI)

Più vie di fuga
Che argomenti per stare

In conversazione con gli ultimi
Fiori, i primi dell’estate.

Qui i colori sono sfiniti
Le interpretazioni quasi.

Esaurite. Controluce, screzio
Le fronde, affondo, diserto

Senso. Ti dico vado matto
È solo appetito:

Qui m’apro, prendimi,
Dove detesto.


DEVO DIRE LA VERITÀ?

Devo dire la verità, mi sento
Ancora eterno. E questo mi stanca.

Sulla cresta di una casa sgombra,
Nei bassi della mia testa

Convalescente, ho tentato
Più sorti. Buona notizia: non aspetto

Salvezza. Cattiva,
Carezza.

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L’AUTORE

Paolo De CaroPaolo De Caro (Milano, 1983), di origini napoletane, è psicologo delle organizzazioni e lavora nel campo dell’innovazione. Fin da piccolo ama esprimersi in disegni e versi. Il suo percorso di scrittura evolve sotterraneamente da una ventina di anni, con predilezione per la forma poetica. A esclusione di un breve racconto di fantascienza, non ha finora pubblicato su carta. Questo è il suo esordio.

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