Inediti di Simone Migliazza | L’Altrove
Al centro dellâestate, nel calore,
sâĂŠ fatto asciutto dâun tratto il parlare
delle cose: la casa, il mare, gli alberi
non dicono che sĂŠ stessi. Aderire
alla vita ha un prezzo di silenzio: vivere
e basta, semplicemente. Solitudine
insondabile, estranea mia ombra.
Ă giĂ tempesta ai monti. Un borbottare
si fa strada in cittĂ , sui tetti e i muri
sâallunga unâombra. âĂ morta. La sorella
di Anna, dico. Ă mortaâ, fa una voce
per la via. Si perde la risposta.
Fare cose da vivi, con del pane
e pomodori mangiare. Non serve altro.
Oggi ĂŠ piĂš forte lâodore del pioppo,
come un rumore riempie il parco, sale
le strade. Acre, tocca le finestre,
come un quadro sâappende dentro casa:
da lĂŹ chiama alla mente cose perse,
mai state. Immobile si trattenesse
questa mattina di resti, per dirti
cosa siamo col vento, col tremare
placido delle piante. E in quella lingua
persuadersi a passare, a essere foglia
o frutto maturo in seno alla stagione.
L’AUTORE
Simone Migliazza è nato lâ8 settembre del 1982. Si è laureato in storia dellâarte presso lâuniversitĂ âLa Sapienzaâ e in discipline musicali presso il conservatorio âO. Respighiâ di Latina. Attualmente insegna in scuole pubbliche e private. Ha esordito nel 2020 con la silloge âUn estuario fecondo dâisoleâ (Pluriversum edizioni). Nel 2022 ha pubblicato âPoesie della voce nuovaâ per i tipi di Puntoacapo editrice. Suoi testi sono stati ospitati da âLa bottega della poesiaâ su âla Repubblicaâ e, in traduzione spagnola, dal âCentro Cultural Tina Modottiâ. Ă membro della giuria per il concorso letterario âCalabria in versiâ.