Estratti ed Inediti

Anteprima editoriale: “Errante” di Emiliano Cribari | L’Altrove

i miei occhi sono sirene
vegliano scrutano ti temono
si violentano di vita e non si fermano mai
sono ali infinite
frasi dette e da dire
sono balocchi i miei occhi
rintocchi
e rapimenti improvvisi
sono le gabbie della mia fantasia


come se il problema
fosse davvero la crescita
il deficit
l’occupazione
il prodotto interno lordo
l’ampliamento dei mercati
e non la Terra che si scioglie
che affoga
che brucia
che soffoca
la Terra che grida
che ha le ore contate
che prepara il suicidio


essere accolti e gioire
di un muro tutto bianco
di una sedia
del sorriso di una suora
ridursi a ciò che forse
è elementare
fare silenzio e pregare
per un amico
per un pesce
per un viaggio da fare


spirituale è un sentiero,
una strada sterrata,
un varco aperto
dal passaggio noncurante di un animale,
un filo di terra sconnesso,
rado, dimenticato
spirituale è un eremo
con un frate,
una cosa povera, essenziale,
tutto quello che si può riparare
spirituale è l’occhio di una vacca,
il canto di un picchio,
il volo immobile di una poiana
spirituale è l’odore della legna bagnata,
che brucia,
quando è appena stata tagliata
spirituale è la fatica di chi miete,
di chi raccoglie, di chi erra
e di chi vagabonda
spirituale è farsi spazio fra le felci,
smarrirsi in mezzo ai rovi,
ritrovarsi per caso
in un campo di camomilla
spirituale è l’esodo
lento
dei pastori, delle pecore, dei cani,
l’eco salmodiante
di preghiere e di canti,
il tormento dei poeti,
l’ardore dei briganti
spirituale è l’Appennino
che era mare,
il mare che era alpe,
l’alba, la nebbia, il silenzio
spirituale è il richiamo natale
di una campana
è prendersi cura di un seme,
di una pozza, di una fontana


Dio è una voce che dai alle cose
ai fiori bianchi del cisto
all’odore della legna
a una fontana dimenticata
a una bufera che imperversa sul crinale
e scuote i pini dal ricordo del mare


errante è girovago
dissenziente
cercatore
penitente
ostinatamente
impegnato in cose antiche
ritenute futili
improduttive
errante è randagio
inafferrabile
irrequieto
rimuginante
solo
nei boschi sembra lieto
di qualunque cosa accada
se un’alba gli muove
un sorriso
s’inginocchia e prega
sente male dove non giunge
il dolore
guarisce soltanto
ritornando animale

L’AUTORE

Emiliano Cribari

Emiliano Cribari è poeta, fotografo, camminatore.
Dal 1999 ha iniziato a sperimentare nel contesto di svariati ambiti artistici: dalla poesia al teatro, dalla fotografia all’audiovisivo.
Parallelamente, ha maturato alcune esperienze professionali anche nel campo dell’editoria e del giornalismo. Dal 2015 ha iniziato a sviluppare progetti fotografici di carattere personale, soprattutto su tematiche sociali.
Nel 2019, come guida ambientale escursionistica, ha dato vita alle “camminate letterarie”, escursioni di gruppo caratterizzate da letture poetiche. Collabora con alcune riviste, per le quali scrive soprattutto su tematiche legate al cammino e allo spopolamento delle montagne appenniniche. Ha pubblicato tre libri: La cura degli istanti (Transeuropa, 2019), La vita minima (AnimaMundi, 2020), Errante (AnimaMundi/emuse).

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