Le più belle poesie per la Pasqua | L’Altrove
Pasqua
A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s’affaccia
ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.
Quand’ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l’antica pia favola dell’ovo.
Di Guido Gozzano
La Pasqua dei poveri
Forse per noi che non abbiam che pane,
forse più bella è la tua Santa Pasqua,
O Gesù nostro, e la tua mite frasca
si spande, oliva, nelle stanze quadre.
Povero il cielo e povere le stanze,
Sabato Santo, il tuo chiaror ci abbaglia,
e il nostro cuore fa una lenta maglia
col cielo, che ne abbraccia le speranze.
Semplice vita, alle nostre dimande
tu ci rispondi: Su coraggio andate!
Noi t’ubbidiamo; e questa povertà
non ha bisogno più d’altre vivande.
Noi siamo tanti quanti alla campagna
sono gli uccelli sulle mosse piante,
cui sembra ancor che le parole sante
giungan col vento e l’acqua che li bagna.
A noi, non visti, nelle grigie stanze,
miriadi in mezzo alla città che fuma,
Sabato Santo, la tua luce illumina
solo le mani, unica festa, stanche.
A noi la pace che verrà, operosa
già dentro il cuore e sulla mano sta,
che ti prepara, o Pasqua, e che non ha
che il solo pane per farti festosa.
Di Carlo Betocchi
Eterna benedizione
Cosa porta chi se ne va
Cosa rimane a chi resta
Nella testa e nel cuore
O nel corpo che pure
Sussulta e pena
Costretti all’altalena
Tra “avrei fatto o detto”
E propositi di riparazione
Che la morte e la paura
Accendono per poco
A una coscienza flebile
Che poco dura
Santo è il pianto
Di chi ancora in vita
È riuscito a dare e a dire
E non lascia arenare
O andare a fondo
Il fuoco vivo e sacro
Di terrena trasmissione
Di Nunzio Di Sarno
Risurrezione
Suono di campane,
voce che trasvola sul mondo,
canto che piove dal cielo sulla terra,
nella città sorda e irrequieta,
e nel silenzio dei colli
ove, nel pallore argenteo,
le bacche d’olivo maturano il dono di pace.
Suono che viene a te,
quale alleluia pasquale,
a offrirti la gioia di ogni primavera,
a chiamarti alla rinascita;
a dirti che la terra rifiorisce
se il tuo cuore si aprirà come un boccio,
che ripete un gesto d’amore e di speranza,
levando il mite ramoscello
in questa chiara alba di Risurrezione!
Di Gabriele D’Annunzio
E con un ramo di mandorlo in fiore,
a le finestre batto e dico: “Aprite!
Cristo è risorto e germinan le vite
nuove e ritorna con l’april l’amore.
Amatevi tra voi pei dolci e belli
sogni ch’oggi fioriscon sulla terra,
uomini della penna e della guerra,
uomini della vanga e dei martelli.
Aprite i cuori. In essi irrompa intera
di questo dì l’eterna giovinezza”.
Io passo e canto che la vita è bellezza.
Passa e canta con me la primavera.
Di Ada Negri