Riscoprire i poeti

Leopardi contemporaneo | L’Altrove

Leopardi ci lascia il 14 luglio 1837, pur tuttavia non lasciandoci mai davvero.
La sua poesia resta sempre attuale, come un vestito che si adegua al tempo che avanza e alla generazione che muta. La letteratura ed il cinema ci hanno fornito, nel tempo, un suo ritratto.
Nel film “Il giovane favoloso”, Elio Germano interpreta tutta la sofferenza e, al contempo, la voglia di rinascita di Leopardi, donandoci di lui una piccola fotografia tratta dalla lettera scambiata con Giordani il 17 dicembre 1819:

“E perché l’andamento e le usanze e gli avvenimenti e i luoghi di questa mia vita sono ancora infantili, io tengo afferrati con ambe le mani questi ultimi avanzi e queste ombre di quel benedetto e beato tempo, dov’io sperava e sognava la felicità, e sperando e sognando la godeva, ed è passato né tornerà mai più, certo mai più; vedendo con eccessivo terrore che insieme colla fanciullezza è finito il mondo e la vita per me e per tutti quelli che pensano e sentono; sicché non vivono fino alla morte se non quei molti che restano fanciulli tutta la vita.”
https://www.youtube.com/watch?v=-_vyK5id6Yw

Un’altra fotografia del Leopardi è racchiusa nel libro del professore Alessandro D’Avenia, intitolato: L’Arte di essere fragili. Esattamente a pagina 164 leggiamo:

“Caro Giacomo,
vorrei tu fossi ricordato come poeta del destino e non della sfortuna, della malinconia e non del pessimismo. Come poeta della vita che lotta per trovare la sua destinazione e il suo senso, e non come il poeta della gobba e della gioia negata. Il destino cercò di rinchiuderti in tutti i modi, ma più lo faceva, più tu lo trasformavi in destinazione di bellezza, in compito creativo, non per questo senza sentirne il peso e la fatica”

A distanza di anni, Leopardi come uomo, pensatore, poeta, filologo, può ancora rappresentare una guida senza tempo.
Caro Giacomo, tra vent’anni il Canto notturno di un pastore errante dell’Asia raccoglierà ancora le domande dell’uomo. Tra vent’anni ci sarà ancora una nuova polaroid di te da integrare a tutte le altre, un pezzo che non era stato ancora compreso per la smania di non saper più andare oltre la superficie delle cose. Tra vent’anni, sarai ancora il maestro che insegnerà l’Infinito, lo spazio e il tempo.

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