Riscoprire i poeti

Poesie scelte di Raymond Carver | L’Altrove

Allungare le mani

Si rese conto di essere
nei guai quando,
nel bel mezzo
della poesia,
si sorprese
ad allungare le mani
per prendere
il dizionario dei sinonimi
e poi il Webster
uno dopo l’altro.


Sempre alla ricerca del meglio

Ora che sarai fuori per cinque giorni,
fumerò tutte le sigarette che vorrò,
dove vorrò. Farò i biscotti e me li mangerò
con marmellata e grasso di pancetta. Poltrirò. Mi concederò
di tutto. Passeggerò sulla spiaggia se ne avrò
voglia. E ne ho voglia, da solo
a pensare a quando ero giovane. Alle persone
che allora mi amavano alla follia.
E a come le amavo anch’io più di ogni altra.
Tranne una. Ti giuro che farò tutto
quel che voglio mentre sarai fuori!
Ma c’è una cosa che non farò.
Non dormirò nel nostro letto senza di te.
No. Non mi fa piacere farlo.
Dormirò dove cavolo mi pare…
dove dormo meglio quando sei fuori
e non ti posso abbracciare come faccio.
Sul divano rotto del mio studio.


Un pomeriggio

Mentre scrive, senza guardare il mare,
sente la punta della penna che comincia a vibrare.
La marea si ritira sulla ghiaia.
Ma non è per quello. No,
è perché lei sceglie proprio quel momento
per entrare nella stanza senza nulla indosso.
Insonnolita, neanche tanto sicura di dove si trova
per un momento. Si scosta i capelli dalla fronte.
Si siede sulla tazza con gli occhi chiusi,
il capo chino. Le gambe allargate. Lui la vede
dalla porta. Forse
sta ricordando cosa è successo la mattina.
Perché dopo un po’ apre un occhio e lo guarda.
E sorride dolcemente.


Colibrì

Fai conto che io dica estate,
scriva la parola «colibrì»,
la metta in una busta,
la porti giù per la discesa
fino alla buca. Quando tu aprirai
la lettera, ti riverranno in mente
quei giorni e quanto,
ma proprio tanto, ti amo.


Pioggia

Mi sono svegliato stamattina con
una gran voglia di restare tutto il giorno a letto
a leggere. Ho cercato di combatterla per un minuto.

Poi ho guardato fuori dalla finestra la pioggia.
E mi sono arreso. Mi sono affidato totalmente
alla custodia di questa mattinata piovosa.

Rivivrei la mia vita un’altra volta?
Rifarei gli stessi imperdonabili errori?
Sì, se appena potessi, sì. Li rifarei.


Questa parola amore

Non accorrerò quando chiamerà
anche se mi dirà ti amo,
specialmente se lo dirà,
anche se giura
e non promette altro
che amore amore.

La luce in questa stanza
copre ogni
cosa allo stesso modo;
neanche il mio braccio fa ombra,
anch’esso consumato dalla luce.

Ma questa parola amore…
questa parola s’oscura,
s’appesantisce e si scuote, comincia
a farsi strada coi denti, con brividi e convulsioni
su questo foglio
finché anche noi scompariamo quasi
nella sua gola trasparente e siamo ancora
separati, lucidi, fianchi contro coscia, i tuoi
capelli sciolti che non conoscono
esitazioni

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