
La Poesia della Resistenza | LâAltrove
Il 25 aprile di ogni anno ricorre lâanniversario della liberazione dâItalia. Si tratta di un giorno fondamentale per la storia dâItalia, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la Seconda Guerra Mondiale contro il governo fascista e lâoccupazione nazista.
Furono molti i poeti che parteciparono alla resistenza o che si lasciarono ispirare. Tra questi ricordiamo Pasolini, Ungaretti, Gatto e Fortini.
Di seguito alcune poesie dedicate proprio alla Resistenza e alla Liberazione.
Poesie per il 25 aprile
La Resistenza e la sua luce di Pier Paolo Pasolini
CosĂŹ giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non potĂŠ mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
lâ Europa tremò nella piĂš morta vigilia.
Fuggimmo con le masserizie su un carro
da Casarsa a un villaggio perduto
tra rogge e viti: ed era pura luce.
Mio fratello partĂŹ, in un mattino muto
di marzo, su un treno, clandestino,
la pistola in un libro: ed era pura luce.
Visse a lungo sui monti, che albeggiavano
quasi paradisiaci nel tetro azzurrino
del piano friulano: ed era pura luce.
Nella soffitta del casolare mia madre
guardava sempre perdutamente quei monti,
giĂ conscia del destino: ed era pura luce.
Coi pochi contadini intorno
vivevo una gloriosa vita di perseguitato
dagli atroci editti: ed era pura luce.
Venne il giorno della morte
e della libertĂ , il mondo martoriato
si riconobbe nuovo nella luceâŚâŚ
Quella luce era speranza di giustizia:
non sapevo quale: la Giustizia.
La luce è sempre uguale ad altra luce.
Poi variò: da luce diventò incerta alba,
unâalba che cresceva, si allargava
sopra i campi friulani, sulle rogge.
Illuminava i braccianti che lottavano.
CosĂŹ lâalba nascente fu una luce
fuori dallâeternitĂ dello stileâŚ.
Nella storia la giustizia fu coscienza
dâuna umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce.
25 Aprile di Alfonso Gatto
La chiusa angoscia delle notti, il pianto
delle mamme annerite sulla neve
accanto ai figli uccisi, lâululato
nel vento, nelle tenebre, dei lupi
assediati con la propria strage,
la speranza che dentro ci svegliava
oltre lâorrore le parole udite
dalla bocca fermissima dei morti
âliberate lâItalia, Curiel vuole
essere avvolto nella sua bandieraâ:
tutto quel giorno ruppe nella vita
con la piena del sangue, nellâazzurro
il rosso palpitò come una gola.
E fummo vivi, insorti con il taglio
ridente della bocca, pieni gli occhi
piena la mano nel suo pugno: il cuore
dâimprovviso ci apparve in mezzo al petto.
Canto degli ultimi partigiani di Franco Fortini
Sulla spalletta del ponte
Le teste degli impiccati
Nellâacqua della fonte
La bava degli impiccati.
Sul lastrico del mercato
Le unghie dei fucilati
Sullâerba secca del prato
I denti dei fucilati.
Mordere lâaria mordere i sassi
La nostra carne non è piĂš dâuomini
Mordere lâaria mordere i sassi
Il nostro cuore non è piĂš dâuomini.
Ma noi sâè letta negli occhi dei morti
E sulla terra faremo libertĂ
Ma lâhanno stretta i pugni dei morti
La giustizia che si farĂ .
La madre del partigiano di Gianni Rodari
Sulla neve bianca bianca
câè una macchia color vermiglio;
è il sangue, il sangue di mio figlio,
morto per la libertĂ .
Quando il sole la neve scioglie
un fiore rosso vedi spuntare:
o tu che passi, non lo strappare,
è il fiore della libertà .
Quando scesero i partigiani
a liberare le nostre case,
sui monti azzurri mio figlio rimase
a far la guardia alla libertĂ .
Per i morti della resistenza di Giuseppe Ungaretti
Qui vivono per sempre
gli occhi che furono chiusi alla luce
perchĂŠ tutti li avessero aperti
per sempre alla luce.


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