
Poesie ritrovate: Else Lasker-Schüler | L’Altrove
Else Lasker-Schüler, una delle voci più straordinarie della poesia tedesca del XX secolo, rappresenta un caso unico nella letteratura europea. La sua opera, intrisa di simbolismo, misticismo e un profondo senso di perdita, riflette una vita segnata da tragedie personali, esilio e un’irriducibile ricerca di identità. Nata nel 1869 a Elberfeld, in Germania, in una famiglia ebraica, Else Lasker-Schüler ha vissuto un’esistenza che ha sfidato le convenzioni sociali e letterarie del suo tempo.
La Vita: Tra Ribellione e Esilio
Else Lasker-Schüler nacque in un ambiente borghese, ma la sua vita fu tutt’altro che convenzionale. Dopo la morte della madre, evento che segnò profondamente la sua sensibilità poetica, si trasferì a Berlino, dove abbracciò lo stile di vita bohemien. Qui, si immerse nell’avanguardia culturale, frequentando artisti e intellettuali come Franz Marc e Gottfried Benn. Tuttavia, la sua vita fu segnata da difficoltà economiche e relazionali, culminate nell’esilio forzato a causa delle persecuzioni naziste. Rifugiatasi in Svizzera, visse gli ultimi anni della sua vita in povertà, ma continuò a scrivere fino alla sua morte nel 1945.
La Poesia: Un Universo Simbolico
La poesia di Else Lasker-Schüler è caratterizzata da un linguaggio simbolico e visionario, che attinge a immagini bibliche, mitologiche e orientali. La sua raccolta più celebre, Hebräische Balladen (Ballate Ebraiche), esplora temi come l’identità ebraica, l’amore e la spiritualità. In queste poesie, l’autrice crea un universo immaginario in cui il passato e il presente si fondono, dando vita a un linguaggio poetico unico e profondamente evocativo.
Un elemento distintivo della sua poesia è l’uso del simbolismo per esprimere emozioni complesse. Ad esempio, la figura della madre, spesso idealizzata, rappresenta un rifugio spirituale e una fonte di forza interiore. La perdita della madre è un tema ricorrente, che si manifesta in immagini di desolazione e solitudine. Questo tema è particolarmente evidente nella poesia Meine Mutter (Mia Madre), dove la madre è descritta come un “grande angelo” che cammina accanto alla poetessa, un’immagine che sottolinea il legame indissolubile tra amore e perdita. Questa poesia è un tributo alla madre della poetessa e alla figura materna in generale. La madre è rappresentata come un angelo protettivo, una fonte di forza e consolazione spirituale. Attraverso immagini luminose e sacre, la scrittrice trasforma il dolore per la perdita in una celebrazione dell’amore materno. L’elemento autobiografico è evidente, ma si eleva a una dimensione universale grazie alla profondità emotiva del linguaggio. Qui, la poeta riesce a bilanciare il tono elegiaco con uno stile lirico, trasformando il personale in universale. La poesia diventa così un esempio di come Lasker-Schüler riesca a intrecciare il dolore con la bellezza artistica, creando opere che risuonano profondamente con i lettori.
Mia madre
Era lei il grande angelo, Che camminava accanto a me?
O giace mia madre sepolta Sotto un cielo di fumo – Mai fiorisce il blu sopra la sua morte.
Se solo i miei occhi brillassero luminosi E portassero luce a lei.
Se il mio sorriso non fosse affondato nel volto, Lo appenderei sopra la sua tomba.
Ma conosco una stella, Dove è sempre giorno; Voglio portarla sulla sua terra.
Ora sarò sempre completamente sola, Come il grande angelo, Che camminava accanto a me.
Le poesie di Else Lasker-Schüler si distinguono nettamente nel panorama letterario della sua epoca, sebbene sia possibile identificare alcuni parallelismi e differenze rispetto ad altri poeti del movimento espressionista e ai suoi contemporanei. La sua figura è spesso associata all’espressionismo tedesco, un movimento che valorizzava l’interiorità, il simbolismo e l’uso di immagini potenti per rappresentare le emozioni umane e le turbolenze sociali del periodo. Tuttavia, mentre altri poeti espressionisti come Georg Trakl o Gottfried Benn spesso esploravano temi di alienazione e decadimento sociale con toni cupi e drammatici, la poesia di Lasker-Schüler si distingue per la sua visione onirica, spirituale e talvolta nostalgica. Ad esempio, la poeta utilizza simboli religiosi e mitologici non solo per rappresentare conflitti interiori, ma per creare un universo immaginario e lirico, un rifugio artistico che contrasta con la realtà frammentata del tempo. In questo senso, il suo approccio è più personale e meno focalizzato sulle ansie collettive che dominavano gran parte della poesia espressionista.
Un confronto interessante può essere fatto con Rainer Maria Rilke, un altro gigante della poesia modernista dell’epoca. Sia Lasker-Schüler sia Rilke condividono un interesse per il sacro, il simbolismo e la trascendenza. Tuttavia, mentre Rilke tende a esplorare il rapporto tra l’umano e il divino con una meditazione calma e filosofica, Lasker-Schüler si immerge in un linguaggio più emotivo, passionale e personale. Le sue poesie sono spesso più intime, quasi confessionali, rispetto all’elevata astrazione delle Elegie Duinesi di Rilke. Ad esempio, laddove Rilke descrive l’angelo come una figura distante e sublime, l’autrice usa immagini simili in un contesto più umano, come nella descrizione della madre come un “angelo terreno” in Meine Mutter. La sua poesia risulta quindi più accessibile e vibrante, anche se meno solenne.
Un esempio lampante della capacità di Else Lasker-Schüler di intrecciare amore e simbolismo orientale è rappresentato dalla poesia Ein alter Tibetteppich (Un vecchio tappeto tibetano). Il titolo stesso suggerisce un oggetto intriso di storia, esotismo e bellezza. Il tappeto tibetano diventa una metafora dell’intimità e della passione amorosa, un luogo in cui gli amanti si incontrano al di là del tempo e dello spazio. Lo stile della poesia si caratterizza per la sua musicalità, ottenuta tramite un ritmo libero ma armonioso, e per l’uso di immagini vivide e sensuali. La poeta riesce a creare un’atmosfera onirica, in cui la realtà concreta si dissolve in un paesaggio immaginario ricco di colori e sensazioni.
Un vecchio tappeto Tibetano
La tua anima che la mia ama,
è intrecciata con lei nel Tibet del tappeto.
Raggio nel raggio, colori innamorati,
stelle che si rincorrono lungo il cielo.
I nostri piedi poggiano sulla preziosa trama
ma per mille e mille maglie son distanti.
O dolce figlio del Lama
sul trono del fiore muschiato,
da quanto tempo ormai la tua bocca la mia bacia
e la tua guancia è sulla mia
per i tempi trapuntati dai colori?
Da Poesie, Acquaviva.
La critica letteraria ha spesso sottolineato la complessità della sua poesia, che sfida le categorie tradizionali. La sua opera è stata descritta come un “atto di resistenza poetica” contro le norme sociali e letterarie del suo tempo. Karl Kraus la definì “la più grande poetessa lirica che la Germania abbia mai avuto”, mentre Gottfried Benn la considerava l’incarnazione lirica dell’elemento ebraico e tedesco. Tuttavia, la sua poesia non è priva di contraddizioni. Da un lato, celebra l’amore e la spiritualità; dall’altro, esprime un profondo senso di alienazione e perdita. Questa dualità riflette la complessità della sua identità, divisa tra il desiderio di appartenenza e la necessità di ribellione.
Else Lasker-Schüler è quindi una figura centrale nella poesia moderna, la cui opera continua a ispirare e sfidare i lettori. La sua capacità di trasformare il dolore personale in arte universale la rende una delle voci più potenti e originali della letteratura del XX secolo. La sua poesia, con il suo linguaggio simbolico e la sua profondità emotiva, rappresenta un invito a esplorare le complessità dell’esperienza umana. Lasker-Schüler utilizza spesso metafore che richiamano la natura e il sacro: la terra promessa di rifugio spirituale, mentre il deserto incarna l’esilio e la solitudine. Questo linguaggio altamente figurativo non è solo estetico, ma anche profondamente politico e personale. La poeta ha la capacità di coniugare l’interiorità emotiva con una straordinaria ricchezza simbolica e visionaria. Pur condividendo alcuni temi e tecniche con altri poeti della sua epoca, il suo stile unico e la profondità personale delle sue opere la rendono una voce inconfondibile nel panorama della poesia modernista. Questo la pone al crocevia tra il simbolismo, l’espressionismo e l’avanguardia, pur mantenendo una sua identità inimitabile.

