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Poesia e musica dall’India a Divali 2017

La poesia indiana ha una storia lunghissima, fatta di versi delicati, di immagini suggestive, di saggezza e di poeti importanti come Kalidasa (IV-V sec. d.C.), considerato da Goethe un genio poetico, Bhartrhari (V sec.) che raccolse in tre Centurie l’intera sapienza poetica sull’amore, sulla saggezza mondani e sulla rinuncia, Amaruka (VII sec.), Bharavi (VI sec.) e Magha (ante IX sec.), i grandi virtuosi della parola, Jayadeva (XII sec.), il mistico cantore degli amori fra il dio Krishna e la pastorella Radha, e non ultimo Tagore, premio Nobel per la Letteratura nel 1913. 

In occasione di Divali 2017, una delle feste più popolari dell’India, oggi, 21 ottobre, alle ore 16:30 al MAO di Torino si terrà Poesia e Musica dall’India.

La parola “divali” deriva dal sanscrito deepavali, composto da due parole: deepa che significa “luce” e avali, “fila”. Una “fila di luci” quindi, ed in effetti è proprio l’illuminazione a costituire l’attrazione principale della manifestazione. Da qui il nome “Festa delle Luci” per la pratica comune di accendere diyas di piccole dimensioni (lampade ad olio) all’interno e all’esterno di tutte le case. Divali rappresenta dunque la vittoria della luce sulle tenebre, del bene sul male, tema che ritroviamo nelle composizioni che saranno lette in questo pomeriggio. Le letture, infatti, sono tratte prevalentemente dal testo “Lampi di luce. Arte e movimento nella cultura tradizionale dell’India” di Shuddananda edito dalla Casa editrice Laksmi e saranno accompagnate dal sitar (liuto indiano) di Riccardo Gianni e seguite da un approfondimento sulla poesia, sui principi fondanti della musica classica indiana e delle altre forme d’arte in India.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

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