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Recensione: “Diarietto Cattolico” di Giorgio Casali

George Bernard Shaw disse: “Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima”, non fosse per questo che l’uomo legge, osserva, scruta, si ciba dell’arte in qualsiasi forma per arrivare a sé.
Trovarsi davanti al Diarietto Cattolico del giovane Casali, significa rimettere in circolo domande sulla propria essenza, sulla società, su Dio.
Domanda essenziale che bisogna porsi prima della lettura: occorre essere indottrinati di religione per poter leggere questa opera? Certo che no, e, soprattutto, un argomento così poco inflazionato può dimostrarsi profondamente intelligente, pieno di carico emotivo e pieno di luci ed ombre.

Chiunque voglia leggere questo “piccolo diarietto” può soltanto addentrarsi in un bosco fitto di domande e trovare in fondo al tragitto le sue personali risposte.
É sicuramente un cammino intenso nella sua brevità. Ma non vogliamo svelarvelo del tutto. Definito “un piccolo miracolo”, è una fusione di poesia e religione, quest’ultima non sempre viene richiamata ma piuttosto viene fatta sentire come “presenza”, come se facesse parte di un continuo interloquire interiormente in preghiera. Attraverso questo componimento poetico particolarmente intimo e musicale, il Casali si accosta in particolar modo agli errori umani e al finto perbenismo che pervade la nostra società, al cammino di uomo con le sue cadute e le sue perdite.
Come può, un uomo circondato dalla patina dell’opaco perbenismo scorgere la Verità? Come può tornare alle origini e rispondersi? Cinquanta pagine che non bastano.

“Un po’ di verità per favore/sul mio corpo che non ha la risposta/dell’anima persa che male”.

Ecco un estratto.

Silenzio

C’è chi dice bisogna contemplarlo
o starci rumorosi nel silenzio.
silenziosi con cura poi curarlo.
Ma silenzio è lo stare cristosenza,
il silenzio tumorale assenza.
non si cura lo sai che cosa manca.

Attesa che i corpi si ritrovano

Nulla più che come te
l’amore, rinuncia e croce
in questa vita, nella sua morte
che poi non è morte perché
vive ancora e ti pulsa nel cuore,
ti consuma e preserva
l’attesa che i corpi si ritrovino,
si facciano carne
una sola, senza tempo –
che cos’è mai il tempo.

Compieta

…riappacificare
ciò che so con la testa e con il cuore
diventare con lo stomaco
metabolismo, bile…

scenda su di me signore
la tua pace quando dormo

Resurrezione…

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DSC_0442-2Giorgio Casali è nato nel 1986 in provincia di
Modena e vive sulle colline di san Valentino.
Ha pubblicato alcuni libri di poesia tra cui Notte provincia (edizioni clandestine, 2011) e Sotto fasi lunari (Incontri, 2013).
I suoi testi sono inseriti nell’antologia poeti di corrente (Le voci della luna, 2013). Con il pittore Andrea Chiesi ha dato alla luce
il catalogo 19 paintings 19 poems (Italian Cultural Institute of new York, 2014), dal quale è stato estratto uno spettacolo presentato la prima volta al Poesia Festival 2014, con musiche dei siegfried.
Il suo blog è giorgiocasali.blogspot.it

 

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