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Raining Poetry e Caviardage: fare poesia in inverno 

Si avvicinano le giornate invernali, la pioggia, il tè caldo, le buone letture e tanta poesia.
Per alcuni la pioggia è particolarmente fastidiosa e debilitante. A Boston, però, i poeti non la vedono in questo modo, infatti è proprio in queste giornate che accade qualcosa di particolare.

È nata proprio nella città del Massachussetts Mass Poetry, un’organizzazione che unisce poeti e appassionati i quali hanno come obiettivo quello di far in modo che la poesia arrivi alla gente senza filtri e dimostrare ancora una volta che essa non è prerogativa di un’èlite particolare, ma è alla portata di tutti e può far emozionare. Hanno quindi elaborato e diffuso nel centro di Boston il Raining Poetry: poesie scritte sull’asfalto da noti poeti legati alla città. E qual è la particolarità? Vi domanderete. Il risultato combina poesia e street art, con un tocco quasi magico. Sì, perché tutte le poesie restano invisibili e segrete finché non inizia a piovere. Tutto si basa sull’utilizzo del Rainworks Invisible Spray, uno spray idrorepellente e biodegradabile che una volta applicato attraverso degli stencil e fatto asciugare diventa invisibile; la poesia spunterà solo in caso di pioggia, con grande sorpresa dei passanti. La tecnica viene da un’idea dall’artista statunitense Peregrine Church, che ha coperto le strade di Seattle di vari motti pieni di ottimismo. Ricalcando questa funzione, il Raining Poetry vuole regalare un sorriso, magari cambiare la giornata di qualcuno o concedere la gioia di leggere una poesia.
L’opera ha avuto un così grande successo che i poeti del Mass Poetry stanno pensando di estendere il progetto ad altre città e noi speriamo che questa forma poetica si possa diffondere anche nel nostro bel Paese.

Ma oltre ad essere piovose, queste giornate iniziano a farsi adatte a delle buone letture vicino al camino. Ci sarà capitato nel corso di esse di trovare su una pagina dei termini che ci colpiscono più di altri, e magari sottolinearli ed evidenziarli. Bene, è così che è nato il Caviardage. Il nome deriva dal francese caviar che significa caviale e potremmo tradurlo con annerire (dal tipico colore nero del caviale). Questa tecnica infatti consiste nell’eliminare e quindi annerire con un pennarello le parole di una pagina di un libro e lasciarne in evidenza solo alcune per creare un componimento poetico. Portato e diffuso in Italia da Tina Festa, ispirata da un’opera di Anna Rosa Gavazzi (Expédition nocturne), il Cavardiage è un lavoro semplice, anche se si può incorrere nella creazione di poesie non proprio stilisticamente corrette, ma in questo caso conta più quello che i versi ci suscitano, qualunque emozione sia.
Negli ultimi anni si sono diffusi anche corsi di Caviardage per adulti e anche per bambini, nelle biblioteche e nelle scuole.
C’è poesia ovunque, sta a noi trovarla !

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